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Vigili lasciano una donna al nono mese di gravidanza in mezzo alla strada dopo averle sequestrato l’auto per dei bolli non pagati
L’applicazione di regole e leggi è alla base di qualunque Stato che vuole definirsi civile, così come è responsabilità dei cittadini attenersi a tali leggi nel rispetto della legalità e di chi ci circonda. Le leggi, si sa, sono fatte rispettare da essere umani che, in quanto tali, dovrebbero mettere in campo anche una certa dose di discrezionalità, soprattutto in quei casi in cui l’applicazione di una norma rischia di creare un danno non indifferente al cittadino di turno.
Poca discrezionalità è sicuramente stata usata a Torino, dove qualche giorno fa una donna incinta è stata letteralmente abbandonata in largo Giachino nonostante una gravidanza arrivata al nono mese. La futura mamma, neppure colpevole in modo diretto, si è vista sequestrare la macchina a causa di alcuni bolli non pagati, senza che i vigili intervenuti avessero la benché minima attenzione verso il suo particolare stato.
La donna, residente vicino Ivrea, si trovava nel capoluogo piemontese per effettuare una visita di controllo, ma fermata dai vigili ha scoperto che la vettura che stava guidando, proprietà della madre del suo compagno, aveva contratto circa duemila euro di debiti.
In questi casi la legge parla chiaro e prevede l’immediata confisca del veicolo, così che i vigili hanno fatto intervenire il carro attrezzi, lasciando di fatto a piedi la donna sotto il sole cocente che nei giorni scorsi splendeva su Torino.
A nulla sono valse le suppliche della futura mamma, che a un certo punto ha avuto una vera e propria crisi di pianto dovuta al fatto di trovarsi senza macchina e incinta a 60 km da casa. La polizia municipale non ha voluto sentire ragioni e ha ritenuto di dover essere inflessibile, rispondendo alla disperazione della donna con il consiglio di prendere un taxi.
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